Torre Cabrera
Esemplare testimonianza del XV secolo, la Torre Cabrera sorge, maestosa e silente, nella parte
centrale della insenatura, quale ideale punto di collegamento del litorale pozzallese. A secoli
di distanza, essa conserva l'aspetto austero di monumento emblematico del sistema difensivo
delle coste siciliane, minacciate e depredate dalle incursioni piratesche; rievoca le vicende
storiche del Caricatore della Contea di Modica, comprendente il territorio della
attuale provincia iblea; spiega la nascita della borgata di Pozzallo, "eretta in separato
comune" nel 1829 con il decreto di Francesco I di Borbone.
La Torre Cabrera, simbolo in cui l'intera comunità si riconosce, ha costituito il cardine
intorno al quale si è organizzato il territorio, ha interpretato la vocazione marinara e
commerciale di Pozzallo, ha custodito l'immagine suggestiva della sua presenza, limite e
soglia della città e del suo mare.
Alla costa pozzallese si era rivolta, negli ultimi anni del '300, l'attenzione dei Chiaramonte,
Conti di Modica per circa un secolo (1283-1392), cui si deve l'iniziale scelta del luogo a
sede del Caricatore. Con l'investitura della Contea di Modica al nobile spagnolo Bernardo
Cabrera, che aveva aiutato gli Aragonesi nella spedizione contro il ribelle Andrea
Chiaramonte, giustiziato nel 1392 a Palermo, il Caricatore di Pozzallo viene ampliato
e dotato di ulteriori magazzini costieri, attrezzati con funzionali pontili per facilitare
le operazioni di imbarco delle merci.
Tra i poteri eccezionali concessi al Conte di Modica, all'atto della investitura, è da
annoverare il privilegio di "esportare in franchigia 12.000 salme di frumento, orzo ed altre
vettovaglie dal caricatore annesso al porto di Pozzallo". Questa concessione, concretamente,
sanciva la rilevanza economica del fiorente caricatore, dove confluiva il grano prodotto nel
territorio della Contea e destinato alla esportazione lungo le rotte mercantili del
Mediterraneo. Per l'entità degli interessi commerciali il complesso portuale fu dotato di una
Torre difensiva, fatta costruire nel 1429 da Giovan Bernardo Cabrera, erede del potente
e leggendario Bernardo, morto a Catania nel 1423.
La Torre, che, appunto dai Conti Cabrera (una capra è nel loro stemma) prende il nome, è
affacciata sul mare e "tanto vicino al lido che le onde talvolta le bagnano i fondamenti"
come rilevava nel XVI secolo il Camilliani, l'architetto fiorentino che, per incarico
della deputazione del Regno di Sicilia, percorse ed esplorò le coste isolane, minacciate dai
corsari e dall'aggressività dei Turchi. Lo stesso Camilliani ne evidenziò la funzione:
"Questa serve per securtà del grano che quivi si conduce, che serve la maggior parte per
l'isola di Malta, per essere il più vicino luogo di tutta l'isola di Sicilia per distanza
di sessanta miglia".
Ancora oggi l'imponente e compatta costruzione, definita dal Fazello "ingens et
magnifica" rivela la funzione di Torre-fortezza, avamposto difensivo e punto di sorveglianza
di una vasta zona costiera; entro le sue poderose mura, pur corrose dal tempo, dove
sono visibili feritoie ed aperture, era insediato, agli ordini di un Castellano, un
presidio militare. Così annota il Grana Scolari: "La Torre serviva
d'ufficio al Maestro Portolano che ne era il governatore, assistito da sei
soldati, dalla artiglieria, oltre gli impiegati che formavano una piccola corte".
Il servizio di vigilanza costiera era completato da guardie itineranti
che a piedi (pedoni) o a cavallo (cavallari) sorvegliavano e
perlustravano la costa ed il mare.
Nel territorio interno della Contea il servizio di guardia si svolgeva nei "posti di fano"
collegati con precisi sistemi di comunicazione in caso di allarme e di pericolo. Il ruolo
difensivo assegnato alla Torre risalta nel corso del tempo sia per le esigenze militari che
per quelle economiche. In conseguenza dei danni, causati in Val di Noto dal disastroso
terremoto del 1693, le preoccupazioni del Conte di Modica sono assorbite prioritariamente
dalla zona costiera per i vantaggi materiali assicurati dalle considerevoli attività di
esportazione. "L'attenzione del Governatore - scrive Dufour - si concentrerà nel
piccolo porto di Pozzallo (...) di dove ogni anno venivano imbarcate, soprattutto alla volta
di Malta, le 12.000 salme di grano, franche, concesse al Conte. Protetto da un bastione e da
una torre gravemente danneggiati il caricatore ha bisogno di urgenti riparazioni", che
i Conti Enriquez-Cabrera approntarono con celerità.
Nel secolo successivo, altri eventi sismici sollecitarono interventi di riparazione e di
consolidamento, necessari anche per arginare i contraccolpi delle artiglierie. La Torre
"è riparata nel 1767 con aste di ferro" (Ruggiero Sigona). Ma nel breve volgere
degli anni, l'importanza e la funzione della torre si vanificarono poichè, in forza del Regio
Decreto del 12 dicembre 1816, furono annullati le istituzioni e i privilegi della Contea,
già nominalmente liquidata nel 1802 ed incamerata al fisco.